Descrizione
Nome scientifico: Cinnamomum verum.
Provenienza: l’albero della cannella è nativo del sud-ovest dell’ India e dello Sri Lanka.
Caratteristiche botaniche: la cannella è costituita dalla corteccia di alcuni alberi appartenenti alla famiglia delle Lauraceae. L’altezza dell’albero della cannella è di circa 15 metri. Le sue foglie, di forma ovale e acuminate, sono disposte in maniera opposta. I rami suoi sono particolarmente rugosi e di un colore tendente al grigio. I fiori sono raggruppati in infiorescenze bianche dalle quali si genere il frutto. La corteccia dell’albero, una volta liberata dal sughero esterno e dal parenchima sottostante, viene frammentata, arrotolata in cilindri multistrato ed essiccata. E’ proprio in questo modo che si formano i classici bastoncini di cannella dalla particolare forma che ricorda dei piccoli rotoli di pergamena.
Varietà: la cannella Ceylon è la più pregiata e la più costosa. Esistono altri tipi di cannella, ovvero:
• la Cinnamomum cassia, chiamata anche cannella della Cina o cannella cinese, tipica della Cina, è una cannella meno pregiata, leggermente più aspra e meno dolce.
• la Cinnamomum burmannii, proveniente dall’Indonesia.
• la Cinnamomum Loureiroi, proveniente dal Vietnam.
Storia: le cortecce di cannella sono tra le spezie maggiormente descritte nei libri delle erbe dell’imperatore cinese Shen Nung sin dal 2700 a.C. Questa spezia viene citata pure nella Bibbia e più precisamente nel libro dell’Esodo, quando Dio ordina a Mosè di consacrare il Tempio con un misto di sostanze aromatiche tra cui anche la cannella. Pur provenendo dall’Oriente, sia i Greci che i Romani credevano che arrivasse dall’Arabia o dall’Etiopia e che fosse raccolta con modalità alquanto bizzarre: lo storico greco Erodoto a questo proposito narra che la cannella cassia nasceva in un lago poco profondo sulle cui rive erano appollaiati migliaia di uccelli, simili a pipistrelli, pronti ad aggredire chiunque si avvicinasse e che per raccoglierla fosse necessario coprire il proprio corpo e il viso con pelli di bue. Nel bacino del Mediterraneo la cannella era nota per il suo alto valore già nell’epoca classica, e lo stesso Plinio il Vecchio ne lamentava il prezzo esorbitante. Durante il Medioevo, le classi dominanti ne facevano il simbolo del proprio potere e dell’importanza degli ospiti. Maggiori erano questi, più speziato era il cibo o il vino che i signori offrivano loro. Altrettanto diffusa era l’abitudine di servire la cannella insieme al garofano alla noce moscata e allo zafferano e di farne dono a re e regine. Nel Rinascimento Nostradamus la inseriva tra gli ingredienti di un suo potentissimo filtro d’amore. Le proprietà afrodisiache della cannella vennero evidenziate dai medici fino a tutto il Cinquecento, poi nei secoli questo aspetto passò in secondo piano rispetto alle qualità aromatiche della pianta. Nell’Europa del XVI e XVII secolo pare che la cannella fosse una delle spezie più care e preziose, tanto da essere addirittura compensata con l’oro. Intorno al 1770 gli olandesi iniziarono ad appropriarsi della coltivazione e del commercio di cannella in grande stile, e per un certo periodo la Compagnia Olandese delle Indie Orientali arrivò a controllare l’intero mercato mondiale.
Proprietà terapeutiche: sul piano della salute la cannella aiuta in caso di diarrea, infiammazioni gastrointestinali, raffreddore influenza. Nuovi studi, inoltre, provano che la cannella ha l’effetto di ridurre l’indice glicemico e di abbassare il colesterolo.
Usi e impieghi: oltre ad essere impiegata per aromatizzare cibi e pietanze, l’olio essenziale della cannella può essere usato per produrre colluttori, saponi, dopobarba e deodoranti naturali per ambienti. Un cucchiaino da tè di polvere di cannella, sciolto in una tazza di acqua bollente, può essere un efficace rimedio contro i sintomi del raffreddore.
Ludovica Fiorese –
Io la uso per aromatizzare il caffè. Davvero favolosa !!!!